Non so se ci sono cose che più di ogni altra mi hanno emozionato quanto ricevere una lettera sincera da una persona speciale.
Una lettera ci fa riflettere su cosa siamo per gli altri e quanto contiamo per loro.
Ma stavolta ho fatto qualcosa di più. Ho scritto la lettera migliore di sempre.
Può accadere – in qualche momento della nostra vita – che non ci piaccia più chi siamo diventati.
Abbiamo il desiderio di fare qualcosa di meglio, di riavvolgere il nastro e riscrivere la nostra storia.
Ci chiediamo dove stiamo andando e se la libertà ci fa davvero più paura di qualunque altra prigione.
E’ questo il leit motiv del mio podcast. Riscrivere la mia storia e raccontarla.
La Gabbia è il mio diario, la mia consapevolezza, il mio esame di maturità. Un modo per sapere cosa c’è oltre le sbarre e capire che la porta di quella Gabbia posso sempre aprirla e guardare oltre.
Nella nostra testa abbiamo il mondo che vogliamo: lo vediamo con gli occhi dell’immaginazione ancora prima di realizzarlo. Ma poi ci sono i momenti in cui ci sentiamo persi e dimentichiamo i nostri desideri.
Pensiamo solo agli ostacoli senza considerare tutti quelli che abbiamo già superato.
E allora io li ho scritti, in questa lettera finale, per non dimenticarli. Perché se c’è una cosa che non so fare è restare a guardare.
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